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28 May Biostimulation360,News
Gli effetti della siccità negli ultimi anni sta mettendo a dura prova i raccolti degli agricoltori. Per mitigare lo stress ed i danni, oltre ovviamente a massimizzare le risorse idriche, bisogna assicurare una corretta gestione del suolo e si può intervenire in maniera preventiva con l’uso di precisi biostimolanti.
Le piante e gli esseri umani hanno reazioni molto simili alla disidratazione. Entrambi alterano il loro metabolismo per conservare l’umidità. Nelle piante, gli stomi sono chiusi ermeticamente per evitare la perdita di acqua durante la traspirazione e nell’uomo l’escrezione di acqua viene ridotta.
Quando l’acqua comincia a scarseggiare, la pianta, o il corpo, inizia ad attuare ulteriori procedure di emergenza per conservare i liquidi. Le cellule soffrono quindi di stress interni che vengono chiamati stress
Stress abiotico: Lo stress che è esterno alla pianta ed è di origine non patogena e non biologica è chiamato stress non vivente o stress abiotico
A causa del calore generato dal metabolismo della cellula stessa e della mancanza di traspirazione, le temperature nelle cellule cominciano ad aumentare, come si potrà vedere nel video in basso. In questa fase di siccità, la pianta non è visibilmente appassita, ma subisce già grandi stress metabolici interni che, ad esempio, riducono il tasso di crescita.
Diversi sono i danni possibili, tra cui:
– la ridotta capacità della cellula di crescere e svolgere le normali funzioni
– l’interruzione della produzione di aminoacidi o proteine
– la distruzione di sostanze chimiche cruciali per il normale funzionamento delle cellule, ma sensibili al calore
– la concentrazione di elettroliti o sali (osmoliti) nella cella, che può danneggiare i mitocondri che sono i produttori di energia all’interno della cella
Mentre la siccità continua, le cellule perdono acqua perché:
– Sono permeabili e l’acqua fuoriesce attraverso la parete della cella
– Inoltre, l’acqua della cella viene utilizzata per preservare le funzioni vitali.
– Di conseguenza, le cellule diventano molli o perdono il loro “turgore” e solo in questa fase avanzata l’appassimento diventa visibile.
Anche se l’acqua viene fornita in questa fase, la cellula può reidratarsi e riacquistare il “turgore”, ma le funzioni delle cellule possono essere danneggiate in modo permanente e, di conseguenza, non saranno mai più in grado di raggiungere il 100% delle funzioni. Nelle piante questo si traduce in una riduzione della resa e della qualità del raccolto.
Tradecorp, in collaborazione con Landlab, uno dei principali centri di ricerca agricola italiani, ha creato questo nuovo video a infrarossi timelapse per dimostrare che questi effetti invisibili della siccità, come l’aumento della temperatura delle cellule o la riduzione del tasso di crescita, si verificano effettivamente, anche prima che l’appassimento sia visibile.
Tradecorp e Landlab hanno una lunga storia di collaborazione e ricerca. Questo video a infrarossi time-lapse è solo un esempio dei progetti di ricerca di successo a cui Tradecorp R&D e Landlab hanno collaborato con successo. Tradecorp ha utilizzato l’esperienza acquisita con Landab e altri enti di ricerca simili per sviluppare una comprensione profonda e riconosciuta a livello internazionale dei biostimolanti e del loro uso ottimale in agricoltura. (maggiori info https://landlab.net/)
Per visualizzare questi effetti, abbiamo registrato tre serie di piante:
La telecamera a infrarossi dimostra chiaramente che prima dell’appassimento le piante soffrivano di stress abiotici.
– La temperatura delle foglie della pianta colpita dalla siccità non trattata, era la più alta
– Il tasso di crescita della pianta colpita dalla siccità non trattata è stato inferiore sia alle piante protette con Primactive che alle piante che non soffrono di stress da siccità
– L’avvizzimento si è verificato prima nella pianta non trattata colpita dalla siccità, ed è stato ritardato in quelle protette con Primactive.
L’effetto Primactive può ritardare o addirittura eliminare gli stress abiotici negativi cui sono esposte le colture durante il normale ciclo colturale – in questo esempio, lo stress da siccità. La temperatura superficiale delle foglie è stata ridotta rispetto alle piante non trattate, anche l’inizio dell’appassimento è stato ritardato.
Di conseguenza, le piante hanno subito meno disturbi e danni alle loro funzioni metaboliche e il tasso di crescita delle piante Primactive è stato molto più elevato rispetto alle piante non trattate. La riduzione degli effetti negativi della siccità contribuisce a proteggere la resa e la qualità e quindi la redditività – tutto grazie a Primactive.
Guarda il video saperne di più sull’effetto Primactive
Phylgreen applicato alla dose di 1-1,5 L/ha in maniera preventiva è la massima espressione dell’effetto primactive
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